“Aulularia” è una delle commedie che più ha influenzato il teatro seicentesco ma anche il cinema
moderno.
Vero è che “L’Avaro” di Molière è di fatto quasi una copia autentica dell’opera di Plauto e che a rifarsi all’
“Aulularia” è anche il film di Totò “47 morto che parla”. Questa commedia è stata raccontata anche in un
fumetto di Topolino, e più precisamente nella storia “Zio Paperone e la pentola d’oro” dove i personaggi sono
interpretati dai paperi Disney.
Nel nostro allestimento degli ipotetici edifici si affacciano su una piazza.
Euclione abita una casa povera, povertà che si esalta al confronto con la ricchezza della casa del suo vicino
Megadoro.
Il nostro avaro è il massimo esempio di essere umano attaccato alla ricchezza, così tanto da non volerla mai
toccare ed abbandonare. Euclione è più avaro di Arpagone, che in diverse occasioni citeremo nel nostro
allestimento, e ancor più del Fazio di Ariosto.
La nostra Aulularia è un omaggio alla storia della commedia occidentale. Solo attori uomini ad interpretare
anche i personaggi femminili. In Euclione riconosceremo Shylock, Arpagone, Fazio od un qualsiasi avaro di un
mondo antico.
Ambientato in un’epoca senza tempo, riscritto citando Shakespeare, Ariosto e Molière, lo spettacolo porterà in
scena i tipi fissi plautini che si muoveranno tra intrecci comici e sentimenti cinici e sarcastici tipici, non solo della
commedia plautina, ma anche della moderna stand up comedy.